NOME: Santuario della Madonna del Bussone 

INDIRIZZO: Via Villa 157, Giaveno 

DATA DI EDIFICAZIONE: 1600 c.a.

VISITABILE ALL’INTERNO / ORARI: Durante le celebrazioni o su prenotazione

CONTATTI: Associazione Onlus “canonico Leo Michiels” – Enrico Usseglio 011.9365772

Cenni storici

La cappella della Madonna del Bussone risale al XVII. L’architettura è linda e regolare, benché non eccessivamente sfarzosa: dietro l’altare maggiore si ergono due colonne con capitelli corinzi, che reggono un quadro rappresentante la Natività. Al centro, sullo sfondo, posizionata all’interno di una piccola nicchia, si trova poggiata una statua in legno raffigurante la Madonna con il Bambino.

Sullo stesso stile era stato costruito l’altare, sostituito solo successivamente con l’attuale in marmo. Il presbitero e le cappelle risalgono ad un periodo successivo la costruzione del santuario, e ne sono un ampliamento; eseguite nel 1659 da Ignazio Pagano, per accedervi è necessario superare dei cancelli in ottone e ferro battuto.

Note

Il curioso nome della cappella si deve a una leggenda locale. La leggenda vuole che un contadino, di ritorno dal lavoro nei campi, trovasse in un cespuglio – “Bussun” in dialetto locale – un ritratto della Madonna. Felice, l’uomo lo portò a casa e lo fissò al di sopra del suo letto, rivolgendogli una preghiera prima del riposo.

Il mattino successivo il ritratto era sparito. Il contadino si diresse al lavoro, non facendone parola con nessuno: al ritorno si fermò al cespuglio, trovando il ritratto nuovamente lì. Stupito, decise di ritentare e riportare l’immagine a casa, ma il fatto si ripeté nuovamente. L’uomo, confuso, si chiese di quale colpa si fosse macchiato, tale da non permettergli di possedere la sacra effige, e si recò da Prevosto.

Il Prevosto raccolse l’immagine dall’arbusto, portandola in parrocchia e chiudendola a chiave in sagrestia: inutile dire che il mattino seguente il quadro era nuovamente tra i rovi di quel cespuglio, dai quali non voleva esser spostata. Proprio su quei rovi vennero poste le fondamenta per la costruzione del Santuario.

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