CARATTERISTICHE

Difficoltà: Escursionisti
Dislivello: 1168 m
Distanza: 18,3 km
Tempo di percorrenza: 6h 45′ (a seconda della preparazione)

DESCRIZIONE ITINERARIO

Alpe Colombino- Colle dell’Aquila- Monte Cugno dell’Alpet- Punta Giana- Colle del Besso-Colle dell’Asino Superiore- Fontana Pitacrù- Casa Verde- Prese Tarasca- Prese Matè- Colle Gui- Alpe Colombino.

L’anello 4 permette di toccare le quote più elevate dello spartiacque Sangone-Chisone nel tratto compreso tra la Punta dell’Aquila e il Colle del Besso. La combinazione di alcuni tratti dei percorsi descritti in precedenza permette di chiudere un anello escursionistico interessante e panoramico.

Il punto di partenza è il piazzale dell’Alpe Colombino (m 1261), da cui, seguendo una carrareccia dissestata che poi si trasforma in sentiero, si raggiungono la Punta dell’Aquila (m 2115) e il vicino Colle dell’Aquila (m 2069), dove sorge la cappella dedicata alla Madonna della Pace. Qui si incontra il sentiero 412, indicato con una palina con frecce direzionali, e lo si segue verso sinistra (sud) toccando il Monte Cugno dell’Alpet (m 2072) e la Punta Giana (m 1965). Raggiunto in discesa il Colle del Muretto (m 1655) si passa accanto Fontana della Ciarm e con un tratto pianeggiante si raggiunge il Monte Paletto, da cui si scende al Colle del Besso (m 1466). A questo punto si imbocca verso sinistra il sentiero 408 che conduce in discesa al Colle dell’Asino Superiore. Da questa località ci si immette a sinistra in salita sul sentiero 409 toccando la Fontana Pitacrù, la Casa Verde, le Prese Tarasca, le Prese Matè e il Colle Gui, dove incrocia la strada per l’Alpe Colombino.

La Val Sangone rivendica a buon diritto di essere annoverata tra le località che si contendono l’onore di essere state la culla dello sci in Italia. I pendii che dal Cugno dell’Alpet e dal Colle dell’Aquila scendevano ripidi e (allora) pressoché liberi di vegetazione fino a Prafieul godettero di attenzioni privilegiate da parte dei pionieri di questo sport, che si stava affermando nei paesi dell’Europa alpina. Attorno alla figura carismatica di Adolfo Kind, ingegnere svizzero che aveva introdotto nell’ambiente torinese gli sci della ditta Jakober, si era formato un gruppo di appassionati che fin dal 1898 aveva preso a frequentare questi luoghi, anche per la relativa vicinanza alla città. Nel 1901 lo Ski Club di Torino istituì un punto di appoggio in una baita di Prafieul e il 16 marzo 1902 dal Cugno dell’Alpet prese il via la prima gara di velocità in discesa. Nel 1930 fu costruito a Prafieul l’Albergo Rifugio “Casa Skiatori” gestito dal CAI Torino, che fu distrutto nel 1944 nel corso di un rastrellamento nazifascista. Nel 1961 fu inaugurata la stazione sciistica dell’Alpe Colombino che fu attiva fin verso la fine degli anni ‘80.

(da “I monti di Giaveno”, progetto di recupero e valorizzazione di itinerari escursionistici realizzato dalla Sezione CAI di Giaveno nel 2002)

Realizzato in collaborazione con il Club Alpino Italiano sezione di Giaveno