CARATTERISTICHE
Difficoltà: Escursionisti
Dislivello: 606 m
Distanza: 8 km
Tempo di percorrenza: 3h (a seconda della preparazione)
DESCRIZIONE ITINERARIO
PreseViretto-Casa Verde-Fontana Pitacrù- Colle dell’Asino-Prese Damon-Prese Viretto.
L’anello 2 si svolge nei valloni del rio Brunello, percorso in salita, e del rio del Parco, percorso in discesa. Entrambi i corsi d’acqua sono tributari di destra del torrente Tauneri. Da Prese Damon (m 930), a cui si arriva in auto da Maddalena, si segue per un breve tratto in discesa una strada sterrata (segnavia 408). Superato il ponte sul rio del Parco, si imbocca sulla sinistra un ripido sentiero che in breve raggiunge le rovine della borgata Riboda (m 955). Risalendo nel bosco in destra orografica il vallone del Brunello, si raggiunge l’incrocio con il sentiero 409, che si segue verso sinistra in un bel lariceto fino alla Casa Verde (m 1209,fontana) e al poco evidente Colletto di Roc Bianc (m 1460), da cui si inizia la discesa nel vallone del rio del Parco. Dopo una sosta d’obbligo presso l’eccellente Fontana Pitacrù (punto panoramico e area di sosta), il percorso scende a incrociare nei pressi del Colle dell’Asino il sentiero 408, che volgendo a sinistra conduce in discesa ai resti della borgata Pontetto (m 1040) Nei pressi del caratteristico pilone, si svolta ancora a sinistra su una carrareccia che conduce a Prese Damon.
La scelta del nome dell’anello è stata suggerita dalla presenza lungo la parte iniziale del percorso di due delle principali e più rinomate captazioni dell’acquedotto municipale di Giaveno, note nel loro complesso con il toponimo “Buneva”. | lavori di costruzione della galleria principale iniziarono nel 1923. Poco a monte di queste captazioni si trova la Ca’ Verde, singolare edificio in pietra a tetto fortemente spiovente, la cui costruzione risale al 1933, con funzioni di “rifugio forestale” (Rifugio Brunello). La sua presenza rimane a testimonianza dei vasti interventi di rimboschimento che interessarono la zona tra l’inizio degli anni ‘30 e la fine degli anni ‘60 del secolo scorso, condizionando fortemente il contesto naturale attuale dei luoghi, caratterizzato da un fitto lariceto e da un rigoglioso sottobosco.
(da “I monti di Giaveno”, progetto di recupero e valorizzazione di itinerari escursionistici realizzato dalla Sezione CAI di Giaveno nel 2002)
Realizzato in collaborazione con il Club Alpino Italiano sezione di Giaveno