Il carnevale di Giaveno come lo si conosce oggi ha origini relativamente recenti. La prima edizione della festa è dell’anno 1951, grazie all’accordo ed alla volontà di un vasto gruppo di cittadini: Giovanni Dovis, Giuseppe Rei e Piero Vai ne furono in particolare i promotori. La prima edizione conta su pochissimi fondi a disposizione, ma moltissimo entusiasmo da parte dei Giavenesi, che vogliono si interrompa la scura epoca precedente vissuta dal paese. La prima fase, che si può dire vada dal 1951 ai primi anni sessanta, accoglie carri allegorici provenienti dalle città vicine, oltre che giornalisti provenienti dalle testate locali e del capoluogo. I fondi raccolti vengono stanziati per le scuole e la casa di riposo. La maschera del Bergè, che rappresenta un pastore in abiti tradizionali e quella della Bergera, la moglie, nascono nel 1952, ma si dovrà aspettare il 1956 per veder comparire i Bergerotti, cioè i figli.
Il carnevale, in questa prima fase, dura circa una settimana e va a concludersi con il tradizionale rogo.
Nel 1960 nasce la Pro Loco Giaveno, il cui primo presidente è il dottor Aldo Perazzini: grazie all’associazione possono essere messe a frutto diverse attività di promozione, oltre all’organizzazione delle mostre pittoriche di livello, rendendo il Carnevale Giavenese una tradizione.
Da quell’anno la manifestazione assumerà sempre maggior rilievo, sino a diventare quella che è oggi: un evento di gioco e divertimenti per i più piccini la domenica mattina, insieme all’ormai fisso appuntamento con la polentata e fricandò (dal 1961), ma anche la spettacolare parata dei carri allegorici del sabato sera (la prima edizione notturna del carnevale fu quella del 2015, svoltasi a causa del persistere del maltempo nel mese di giugno. In notturna fu riproposta poi con grande successo nell’anno 2019).