NOME: Cappella di San Sebastiano
INDIRIZZO: Via San Sebastiano 38, Ruata Fasella, Giaveno
DATA DI EDIFICAZIONE: XV secolo
VISITABILE ALL’INTERNO / ORARI: Sì con l’applicazione “Chiese a porte aperte“: scansionando il QR code sullo stipite della porta di ingresso della chiesa, è infatti possibile visitarla e ascoltare la descrizione dettagliata degli affreschi presenti al suo interno (anche in lingua inglese).

Cenni storici
Cappella di contesto ottocentesco situata dove una volta sorgeva il vecchio cimitero di Giaveno (spostato poi nella collocazione attuale a inizio del XX secolo). Nel 2007, durante alcune opere di restauro della pala d’altare Settecentesca posta dietro l’altare maggiore, si è scoperto un affresco medievale raffigurante una Madonna con Bambino. Quest’ultimo sorride a delle ciliegie che tiene in una mano, mentre nell’altra stringe il manico di un cestino colmo dello stesso frutto. Si tratta di un particolare insolito nella consueta rappresentazione della Vergine con Bambino.
In seguito a lavori di restauro nel 2008 sono emersi degli affreschi, che dovrebbero risalire al 1470, dedicati al Martirio di San Sebastiano, attorno a quello centrale della Vergine, che erano stati ricoperti da uno strato di calce in epoca seicentesca.
Probabilmente qualcuno non si sentì di coprire di calce la figura della Madonna e questo spiega come l’affresco si sia mantenuto nei secoli. Gli studi sugli affreschi hanno rivelato un’affinità di stile con quelli della chiesa di San Pietro in Avigliana, realizzati da Bartolomeo Serra, pittore piemontese che realizzò numerose opere in questa regione. La scoperta degli affreschi nella zona presbiteriale rende San Sebastiano l’edificio religioso esistente più antico di Giaveno.
Data la centralità del santo, invocato tra i protettori della peste, e la data approssimativa di attività del Serra, si può ipotizzare che l’originaria cappella sia stata edificata in occasione della peste nera del Trecento.
Note
La scoperta degli affreschi inserisce Giaveno e la sua zona nel “circuito” devozionale e artistico influenzato dalla vicinanza della Sacra di San Michele. Dal 2018 è in funzione l’apertura automatizzata della cappella giavenese.