NOME: Bastione del Castello Abbaziale
INDIRIZZO: Via Teresa Marchini
DATA DI EDIFICAZIONE: 1279
VISIBILE SOLO ESTERNAMENTE – PROPRIETÀ PRIVATA

Cenni storici
Ultima testimonianza del Castello di Giaveno e del suo periodo medievale. Il Palazzo nel corso dei secoli è andato incontro a numerosi interventi, a partire da quello voluto dal cardinal Maurizio di Savoia. Nominato abate commendatario di S. Michele della Chiusa e quindi signore di Giaveno, il principe soggiorna in Val Sangone nell’antico castello medievale che, come riporta un inventario del 1589, risultava in stato di decadenza. Maurizio decide di ristrutturarlo per renderlo degno del figlio del sovrano Carlo Emanuele I. I lavori cominciano nell’ottobre del 1620 e terminarono cinque anni più tardi. Viene compreso anche un parco di 17 giornate (pari circa a 64 mila metri quadrati) che doveva seguire le sponde del torrente Ollasio. Nel 1691 il castello viene saccheggiato e incendiato dalle truppe francesi del generale Nicolas Catinat.
Nel corso del XVIII secolo la corte sabauda preferisce al castello di Giaveno altre residenze, come Venaria Reale e Rivoli, anche se Don Antonio di Savoia, nuovo abate, lo fa parzialmente restaurare. A partire dal 1783 comincia a scomparire il parco, ormai trascurato e a cui erano stati tagliati alcuni alberi. Il Comune chiede quindi agli abati la possibilità di trasformare il giardino in coltivazioni, ben più redditizie. Ne segue la sorte, nel corso dell’Ottocento, anche il castello che divenne una Casa di Ricovero delle Suore del Cottolengo per una donazione dei giavenesi Costantino Sclopis e Molines.
Note
Nel “registro degli ospiti” del castello di Giaveno, oltre al principe Maurizio di Savoia, si possono incontrare i nomi di Carlo Emanuele II nel 1656; la duchessa Giovanna Battista di Savoia Némours nel 1659; tra la fine del XVII secolo e l’inizio del XVIII VI si soggiornano Amedeo II e il comandante dell’armata imperiale Eugenio di Savoia; nel luglio 1787 il principe Carlo Emanuele di Savoia e la moglie Maria Clotilde, come ricorda l’arco di Via Cardinal Maurizio.