NOME: Arco o Torre delle Streghe
INDIRIZZO: Via Villa 58, 10094 Giaveno TO
DATA DI EDIFICAZIONE: 1290 c.a.
VISIBILE SOLO ESTERNAMENTE – PROPRIETÀ PRIVATA
Cenni storici
Voluto da Martino Borello, agiato residente della Borgata Villa, aiutato e consigliato da Ugoneto Bertrandi, potente signore di Cumiana, l’arco o Torre delle streghe è una casaforte dall’aspetto di una vecchia porta anseatica. Essa sorge all’incrocio tra la strada Comunale di San Michele e la vicinale della Costa di Villa, in posizione allora strategica al fine di controllare il transito di merci e persone diretto ai feudi del Signore della Val Chisola.
La torre è situata fuori da quello che era l’antico borgo, dove forse si era andato a creare il primo agglomerato extraurbano della città, iscritto negli atti dei Comizi tenutisi nei prati di Villa nel 1286 come “Villa Iaveni”.
Note
L’Arco o Torre delle Streghe è protagonista di una delle leggende popolari giavenesi, quella della strega Clerionessa. La storia vuole che una signora di nome Giovanna, durante la permanenza del Borello nella struttura, fosse l’incaricata delle faccende domestiche. La donna, conosciuta come fattucchiera, e chiamata dai barghigiani Clerionessa, preparava intrugli di erbe in continuazione, e cercava in modo ossessivo di creare un elisir di eterna giovinezza: le povere vittime dei suoi esperimenti erano degli sfortunati che le capitavano sottomano. Nel 1298 un giavenese venne adescato dalla strega, e morì dopo atroci spasimi in seguito ad aver bevuto uno dei suoi infusi. La donna venne rinchiusa nelle prigioni del castello ma, dopo 15 giorni, in cui si nutrì solo delle erbe raccolte in Villa, scomparve improvvisamente. Da quella data, ed ogni 15 giorni, quasi a ricordare il tempo di permanenza in arresto della strega, vicino all’arco iniziarono a sentirsi urla e voci, oltre che a vedersi un fioco bagliore.